

Provincia di Livorno - Le sedi d’impresa registrate in Italia a fine settembre 2017 ammontano a poco meno di 6,1 milioni e sono cresciute in un anno di quasi 10 mila unità, per una variazione tendenziale positiva di due decimi di punto percentuale. Per la Toscana si rileva un lieve calo tendenziale, visto che le 416 mila imprese registrate sono lo 0,2% in meno rispetto all’anno precedente, calo dovuto soprattutto all’andamento negativo di Massa Carrara (-2,0%), Siena (-1,1%) ed Arezzo (-0,6%). Anche la provincia di Livorno mostra una riduzione di imprese, pari allo 0,2% tendenziale, valore in linea con la media regionale. Col terzo trimestre 2017 s’interrompe la tendenza all’espansione del tessuto imprenditoriale livornese. Tale tendenza, riassunta dalla curva rossa tratteggiata, ottenuta tramite una media mobile calcolata su quattro periodi, era in atto da metà 2014.
Poiché il quarto trimestre degli anni precedenti è stato sempre caratterizzato da un calo congiunturale, è facile prevedere che lo stock d’imprese registrate chiuderà il 2017 su un valore prossimo a quello osservato l’anno precedente. Nonostante la provincia si sia lasciate alle spalle il lungo periodo di riduzione numerica dovuto alla crisi economica, solo negli ultimi trimestri il livello d’imprese registrate può essere paragonato a quello che si raggiunse a fine 2010. Al 30 settembre 2017, le imprese attive si contavano in 28.398 sedi, 47 in meno rispetto a dodici mesi prima (-0,2%), variazione che si pone tra il valore regionale (-0,5%) e quello nazionale (-0,1%).
Nel corso del terzo trimestre 2017 si sono avute 338 iscrizioni e 304 cessazioni, il saldo è stato dunque positivo per 34 unità, numero non lontano rispetto a quanto calcolato per il medesimo periodo del 2016 (+46).
Le iscrizioni risultano in generale diminuzione sul piano tendenziale, con Livorno (-13,8%) che si posiziona ampiamente sotto alla media sia regionale (-0,6%), sia nazionale (-2,2%). Il tasso di natalità trimestrale, 0,9 punti percentuali, è inferiore a quello dei territori di confronto (entrambi 1,1%). L’andamento tendenziale delle cessazioni è anch’esso orientato ad un deciso calo, con Livorno (-11,9%) che presenta risultati migliori della Toscana (-0,5%) e dell’Italia (-3,1%). Il tasso di mortalità trimestrale (0,9%) appare lievemente inferiore a quelli calcolati per i territori di benchmark.
Nel trimestre in esame si conferma il processo di capitalizzazione del sistema imprenditoriale con la crescita tendenziale delle società di capitale (+2,1%), fenomeno che ormai si osserva da svariati trimestri. Tutte le altre tipologie accusano perdite più o meno evidenti: società di persone -1,9%, imprese individuali -0,3% e “altre forme” giuridiche -2,0%.
Per quanto concerne i settori economici, al 30 settembre 2017 si rileva l’ennesima crescita tendenziale delle imprese (attive) che offrono servizi di alloggio e ristorazione ed in generale di tutte le imprese operanti nel settore terziario, con l’importante esclusione del commercio e delle attività immobiliari. Il settore primario, il manifatturiero, le costruzioni e le imprese della logistica accusano arretramenti numerici più o meno evidenti.
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