

"Molte attività del centro e di gran parte dell'area cittadina sopravvivono alla crisi e alla concorrenza dei centri commerciali grazie alle consegne a domicilio gratuito, anche e soprattutto per la consegna di merci ingombranti e pesanti. La consegna a domicilio è una risorsa non solo per il commerciante che cerca di restare competitivo, ma anche per i cittadini che decidono di non prendere l'auto per fare la spesa. Se io vado da 10 clienti per una consegna sposto un mezzo, se 10 clienti vengono da me spostano fino a 10 mezzi, creando più traffico, più smog, più rumore". "Inoltre - conclude Carraresi - se i costi per le imprese diventano ancora più alti si andrà incontro a una triste selezione naturale in cui i già tartassati piccoli esercenti saranno costretti ad abbandonare il centro. Oggi le piccole imprese devono competere oltre che con la grande distribuzione e l'abusivismo anche con la crescita dell'e-commerce. Anche le vendite online si basano sulla consegna a domicilio. Vogliamo togliere ai negozianti livornesi questo piccolo ma efficace strumento di competizione e orientare l'utenza verso le grandi praterie della grande distribuzione organizzata?"
Per capire quali saranno gli effetti del nuovo piano della sosta Confcommercio lancia un censimento delle attività che in città movimentano mezzi per consegne a domicilio di merci ingombranti e pesanti. “Un servizio commerciale, conclude Carraresi, che è anche un servizio sociale, soprattutto per la cittadinanza di fascia di età avanzata o debole nella deambulazione. Per questo nei prossimi giorni raccoglieremo i numeri di questo tipo di servizio nell'area urbana e le testimonianze degli esercenti che lo usano”.
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